La rinascita del fuoco blu by Matteo Astone

La rinascita del fuoco blu by Matteo Astone

autore:Matteo Astone [Astone, Matteo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Lindau
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


7

Shango

Elena e Francesco percorsero in silenzio il sentiero, ammirando con sospetto il tappeto erboso che si stendeva uniforme ai suoi lati. Quando il viottolo curvò dolcemente verso destra, lo stesso fecero anche loro. Poco dopo raggiunsero la simpatica panchina che prima avevano adocchiato. Caddero stanchi morti, chiedendosi quando mai avrebbero recuperato le forze necessarie per rialzarsi in piedi. Dopo tutto era «notte», ed era dalla mattina del giorno prima che erano in piedi. Durante tutto quel tempo non avevano fatto altro che camminare, prima per i boschi, lungo i sentieri che seguivano abitualmente con i genitori, e poi sempre in un bosco, ma che visto di notte suscitava emozioni completamente diverse.

Non avevano la minima idea di cosa sarebbe dovuto succedere ora, escludendo il presagio negativo che un paesaggio così bello e rilassante provocava in Elena, e per il momento non volevano nemmeno pensarci. La risposta arrivò tuttavia molto prima di quanto potessero immaginarsi.

Una voce baritonale si rivolse loro facendoli sussultare dallo stato di riposo ansioso in cui erano calati. «Ragazzi!» esordì, colma di entusiasmo. «Ragazzi, benvenuti! Forza, da questa parte, se avete decifrato la lettera per qualche motivo!». I due ragazzi si guardarono, rimanendo ancora seduti sulla panchina, ma ora con le schiene ritte e tutt’altro che rilassate come poco prima. I loro cuori battevano come martelli pneumatici. Elena aveva riconosciuto con un brivido di terrore la voce che aveva appena parlato con impeto incoraggiante: era la stessa della risata malefica echeggiata nel buio del bosco. Non lo confessò a Francesco, ma non poté nascondere il tremito che la percorse da capo a piedi. Era quasi peggio di quando l’aveva sentita per la prima volta, sebbene adesso si trovasse in un luogo molto meno tetro. Perché ora sapeva di cosa era capace, ed era certa che di lì a poco avrebbe visto in faccia la fonte di quella sgradevole emissione vocale. E non si stava sbagliando.

Si voltarono verso dove giudicavano che provenisse la voce e in lontananza, fra gli alberi, distinsero una figura umana in piedi con una mano appoggiata a un tronco. Stavolta anche Francesco riconobbe l’imponente sagoma scura che sembrava fissarli attentamente, anche se da dove si trovavano non potevano distinguerne gli occhi. Non avrebbero potuto farlo comunque, visto che portava dei grossi occhiali da sole. Indossava una camicia scura e un cappello calcato sulla testa, oltre che dei pantaloni blu piuttosto larghi. Un abbigliamento che non si dimentica facilmente, specie se visto su persone con un atteggiamento curioso.

«Cosa aspettate a venire, ragazzi?» disse ancora l’uomo, strappandoli ai loro pensieri. «Non ho una gran pazienza! O volete perdere l’opportunità che vi è stata offerta con quella lettera?».

È una trappola, pensò Elena, non dobbiamo ascoltarlo.

«Penso che dovremmo ascoltarlo» disse Francesco, ed Elena capì che aveva ragione lui. Si alzarono barcollando dalla panchina multicolore e mossero i primi, timidi passi verso l’uomo che avevano scoperto a spiarli davanti alla loro casa. Cominciarono a distinguerne meglio i tratti quando furono a una ventina di passi da lui. Fra l’ampio colletto della camicia che gli celava il mento e il cappello, portava un’incolta barba tenebrosa.



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